Vuoi sapere come fare il cubo di rubik 2x2? Normalmente lo vediamo così piccolo e con così pochi pezzi che pensiamo che sia molto semplice (e lo è davvero); ma è necessario conoscere alcuni passaggi per poterlo completare con successo.
Se sai già come risolvere il 3x3 questo primo strato non porrà alcun problema: tutto ciò che dobbiamo fare è posizionare tutte le pezzi bianche nello stesso strato, tenendo conto che i colori dei lati corrispondono. Nell'illustrazione a sinistra possiamo vedere come apparirebbe.
Come risolvere il Cubo di Rubik 2
Normalmente, iniziamo a risolvere il cubo completando lo strato bianco, che useremo come strato superiore. Concentrati su un angolo e usalo come riferimento per costruire il tuo livello lì. Cerca nel cubo l'angolo che ti andrebbe accanto. Se, ad esempio, hai selezionato l'angolo bianco-verde-rosso, dovresti cercare il bianco-verde-arancione o il bianco-rosso-blu. Cioè, devono avere due colori in comune. Nel caso in cui abbiamo messo, potremmo selezionare il bianco, che come abbiamo detto prima fungerà da strato superiore, il verde per posizionarlo da un lato o il rosso per posizionarlo sull'altro.
Per risolvere l'ultimo strato del cubo 2x2 dobbiamo prima mettere l'intero strato dello stesso colore usando un semplice algoritmo. Se il primo strato che abbiamo realizzato è bianco, lo strato che ora cercheremo di mettere dello stesso colore è il suo opposto, in questo caso il giallo. Dovremo posizionare lo strato già fatto (quello bianco) rivolto verso il basso e quello giallo, che è quello che ora vogliamo fare, verso l'alto.
Non hai più una scusa per dire che non sai come fare il cubo di rubik 2x2! Affronta nuove sfide e impara gli algoritmi che abbiamo spiegato in questo tutorial; con la pratica puoi fare dei bei momenti!
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Ognuna delle sei facce del cubo è ricoperta da nove adesivi dello stesso colore: bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione. Generalmente il bianco è opposto al giallo, il rosso all'arancione, e il verde al blu; il bianco, il blu e il rosso sono ordinati in senso orario attorno al corrispettivo angolo del cubo.[11] Nei primi cubi messi in commercio, la posizione dei colori variava da un cubo all'altro.[12] Un meccanismo interno permette alle facce di ruotare ognuna in modo indipendente dalle altre cinque, così da mescolare i colori del cubo. Per risolvere il rompicapo bisogna fare in modo che ogni faccia torni a mostrare un solo colore. Rompicapi simili sono stati sviluppati nel tempo, con differenti dimensioni, colori, facce e adesivi, ma non tutti realizzati da Rubik.
Ebbe il massimo della sua popolarità all'inizio degli anni ottanta e decenni dopo è ancora noto e venduto. Molti speedcuber continuano a confrontarsi in gare internazionali nel tentativo di risolvere il cubo di Rubik e altri twisty puzzle nel minor tempo possibile e in varie categorie. Dal 2003, la World Cube Association organizza e regolamenta tornei e gare in tutto il mondo, registrando i record nelle varie categorie.
A metà degli anni '70, Ernő Rubik lavorava al Dipartimento di Interior Design della Moholy-Nagy University of Art and Design a Budapest.[14] Nonostante la largamente nota versione secondo cui Rubik avrebbe costruito il cubo come uno strumento didattico per insegnare ai suoi studenti a comprendere gli oggetti 3D, il suo vero obiettivo era di risolvere il problema strutturale di muovere le singole parti in modo indipendente senza far crollare l'intero meccanismo. Non si rese conto di aver creato un rompicapo finché non mescolò per la prima volta il cubo e cercò di ricomporlo.[15] Il cubo originale differiva lievemente da quello odierno: era monocolore, di legno e con gli angoli smussati; inoltre, all'inizio si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi statistici e teorici che il cubo poneva. Rubik ottenne il brevetto ungherese HU170062 per il suo "Magic Cube" ("Bűvös kocka" in ungherese) nel 1975, dopo aver apportato le modifiche che lo avrebbero portato ad essere tale e quale al puzzle moderno.
I primi lotti di esemplari del Magic Cube vennero prodotti nel 1977 e distribuiti nei negozi di giocattoli di Budapest da parte della Polithechnika, produttrice di giocattoli. Il Magic Cube era tenuto insieme da pezzi di plastica che si incastravano tra di loro, impedendo che il cubo si smontasse facilmente, a differenza dei magneti nel design di Nichols. Con il permesso di Ernő Rubik, l'uomo d'affari Tibor Laczi portò uno dei cubi alla fiera dei giocattoli di Norimberga, in Germania, nel febbraio 1979 nel tentativo di renderlo popolare.[16] Il rompicapo di Rubik venne quindi notato da Tom Kremer, fondatore dell'azienda di giocattoli Seven Towns, e i due firmarono un contratto con la Ideal Toy nel settembre 1979 per vendere il cubo in tutto il mondo.[16] La Ideal voleva almeno un nome riconoscibile da registrare come marchio; naturalmente, in seguito a questo accordo, nel 1980 al rompicapo di Rubik venne dato il nome del suo inventore. Il cubo fece il suo debutto internazionale alle fiere di giocattoli di Londra, Parigi, Norimberga e New York nel gennaio e febbraio 1980.
Prima di venire commercializzato in Occidente fu studiato il modo per poterlo produrre secondo le specifiche di sicurezza occidentali. Venne realizzato un cubo più leggero, e la Ideal decise di rinominarlo. Vennero presi in considerazione nomi come "The Gordian Knot" ("Il nodo gordiano") e "Inca Gold" ("Oro inca"), ma alla fine la compagnia optò per "Rubik's Cube" ("il cubo di Rubik"), e il primo lotto venne esportato dall'Ungheria nel maggio del 1980.
Dopo che i primi lotti del cubo di Rubik vennero distribuiti nel maggio del 1980, le vendite furono inizialmente modeste, ma l'Idea iniziò a metà dell'anno una campagna pubblicitaria televisiva supportata da inserzioni pubblicitarie all'interno dei giornali.[17] Alla fine del 1980, il cubo di Rubik vinse lo Spiel des Jahres,[18] un premio speciale tedesco come miglior gioco dell'anno, e vinse premi analoghi come miglior gioco nel Regno Unito, in Francia e negli Stati Uniti.[19] Entro il 1981 il cubo divenne una moda, e si stima che nel periodo tra il 1980 e il 1983 vennero venduti circa 200 milioni di cubi di Rubik in tutto il mondo.[20] Nel solo 1982 ne furono venduti oltre 100 milioni di pezzi e Ernő Rubik divenne il cittadino più ricco del suo paese.[21] Nel marzo del 1981 si tennero le prime gare di speedcubing, organizzate dal Guinness dei primati a Monaco,[18] e il cubo di Rubik venne raffigurato sulla copertina del Scientific American dello stesso mese.[22] Nel giugno 1981, il The Washington Post scrisse che il cubo di Rubik era "un puzzle che in questo momento si sta muovendo come il fast food... l'Hula hoop o la Bongo Board di quest'anno",[23] e nel settembre 1981 il New Scientist scrisse che il cubo aveva "attirato l'attenzione di persone di età tra i 7 e i 70 anni di tutto il mondo questa estate."[24]
Dal momento che la maggior parte delle persone riusciva a risolvere soltanto una o due facce del cubo, vennero pubblicati molti libri sull'argomento, inclusi Notes on Rubik's "Magic Cube" (1980) di David Singmaster e You Can Do the Cube (1981) di Patrick Bossert.[18] Il cubo di Rubik era diventato così famoso che il libro del dodicenne inglese Patrick Bossert, la prima guida scritta su come risolvere il rompicapo, ha venduto nel mondo oltre un milione e mezzo di copie.[25] In un particolare momento del 1981, tre tra i dieci maggiori best seller negli Stati Uniti erano libri su come risolvere il cubo di Rubik,[26] e il libro più venduto nel 1981 fu The Simple Solution to Rubik's Cube, di James G. Nourse, che vendette oltre sei milioni di copie.[27] Nel 1981, il Museum of Modern Art di New York espose un cubo di Rubik, e all'Esposizione internazionale 1982 di Knoxville, Tennessee, venne messo in mostra un cubo di Rubik alto quasi due metri.[18] L'emittente televisiva ABC realizzò addirittura un cartone animato chiamato Rubik, the Amazing Cube.[28] Nel giugno del 1982, si tenne il primo World Rubik's Cube Championship, a Budapest, e rimase l'unica gara ad essere riconosciuta come ufficiale finché il campionato non venne rinnovato nel 2003.[29]
A ottobre 1982, il New York Times riportò che le vendite del cubo erano crollate e che "la moda del momento è morta",[30] ed entro il 1983 era chiaro che le vendite erano ormai precipitate.[18] Tuttavia, in alcuni paesi comunisti, come Cina e URSS, la moda era scoppiata in ritardo e la domanda era ancora alta a causa della carenza di cubi.[31][32]
Nel 1990 Ernő Rubik divenne presidente della Hungarian Engineering Company e fonda la Rubik International al fine di sostenere i giovani designer. Nel 1995, per celebrare il 15º anniversario del cubo magico, la Diamond Cutters International ha realizzato un cubo di 185 carati fatto d'oro e di gioielli colorati, chiamato "Masterpiece Cube". Tuttavia, fu soltanto agli inizi degli anni 2000 che l'interesse nei confronti del cubo tornò a crescere nuovamente.[33] Negli Stati Uniti, le vendite raddoppiarono tra il 2001 e il 2003, e il Boston Globe riportò che stava "diventando di nuovo bello possedere un cubo di Rubik".[34] Il World Rubik's Games Championship del 2003 fu la prima gara ufficiale di speedcubing dal 1982; venne organizzato a Toronto e contò 83 partecipanti.[33] Il torneo portò alla formazione della World Cube Association nel 2004.[33] Si dice che le vendite annuali dei cubi di marca Rubik toccarono i 15 milioni di esemplari venduti nel mondo nel 2008.[35] Parte del nuovo interesse venne attribuito all'avvento dei siti Internet di condivisione video, come YouTube, che permisero agli appassionati di condividere le loro strategie di risoluzione del rompicapo.[35] In seguito allo scadere del brevetto di Rubik nel 2000, altre marche di cubi comparvero sul mercato, specialmente da parte di aziende cinesi.[36] Molti di questi cubi di fattura cinese sono stati progettati per essere veloci e maneggevoli con agilità (sono infatti denominati speedcubes), e per questo sono preferiti dagli speedcuber.[36] 2ff7e9595c
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